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La sciatalgia è una problematica estremamente diffusa e affrontata in molti modi da molte figure sanitarie e non. La proposta terapeutica fornita dall’osteopatia prende in considerazione un’ampia gamma di fattori. Esaminiamone uno: il dolore può essere causato dal disco che andando incontro ad una degenerazione, per esempio un’ernia, determina una risposta infiammatoria e l’attivazione di vari fenomeni.
In questo caso il lavoro è preceduto da un’attenta analisi differenziale: si stabilisce con opportuni tests se è il caso di trattare o inviare il paziente dal medico per un approfondimento specialistico. Se il paziente arriva da una precedente diagnosi specialistica in cui si consiglia la terapia conservativa, si può iniziare a trattare.
Solitamente un’ernia discale tende a provocare un fenomeno acuto che coinvolge una struttura nervosa, la radice. Nella maggior parte dei casi tale condizione tende, nel tempo, a risolversi spontaneamente. A volte però il processo è lungo e l’osteopata diventa indispensabile per tagliare i tempi di sofferenza per il paziente.
Come dicevo l’ernia provoca un’irritazione, raramente per ragioni dirette, come ad esempio l’impatto sulla radice nervosa. Molto più spesso l’irritazione è causata da una cascata di eventi che provocano, oltre all’infiammazione neurogena, anche una congestione importante di una zona il cui drenaggio è già di per sé abbastanza problematico: il canale vertebrale e i forami di coniugazione, tutte zone che hanno a che fare con i nervi e rappresentano passaggi stretti!
Il vantaggio dell’osteopata è la possibilità d’intervento in vari campi: per esempio vi sono tecniche di approccio alle strutture viscerali che possono contribuire a ridurre le tensioni sui connettivi in cui sono contenute le vie di drenaggio del canale vertebrale. Per la stessa ragione anche l’approccio craniosacrale rappresenta un ulteriore strategia.
Un problema discale inoltre provoca anche tutta una serie di adattamenti che si ripercuotono a livello biomeccanico. Alcune articolazioni possono perdere mobilità e tali perdite di mobilità possono essere affrontate direttamente: vi sono tecniche molto efficaci che utilizzano contrazioni muscolari isometriche. In tal modo il paziente, anche se dolorante può essere trattato in pieno comfort. Se le condizioni invece lo permettono si può manipolare, ossia mobilizzare in modo più diretto l’articolazione.
In conclusione, l’osteopata ha molti strumenti… e due responsabilità di base nei confronti del paziente: la prima sta nel processo di comprensione della causa del problema e nell’individuazione delle strutture responsabili del dolore. La seconda è l’utilizzo appropriato delle tecniche di correzione per garantire la sicurezza del paziente stesso.