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Non si tratta solo di "mal di collo"! Nella maggior parte dei casi si tratta di problematiche ben più complesse, che le persone portano avanti da anni, e per le quali probabilmente non si sono analizzate a fondo le causalità e prese in considerazione strategie di trattamento adeguate.
Per il trattamento della cervicalgia, anche in ambito riabilitativo si tende a seguire un protocollo: solitamente cicli di sedute composte da terapia manuale e due o tre terapie fisiche (Tecar, Ipertermie, laser, ultrasuoni, tens, ecc). E’ sicuramente un modo appropriato ma spesso insufficiente.
Prima di essere osteopata sono fisioterapista e posso dire per esperienza che ogni persona che vedo, necessita di un trattamento personalizzato, basato sulla valutazione del tipo di persona che si ha davanti e delle ragioni per cui tale persona è costretta a convivere con un sintomo. Spesso mi capita di risolvere problemi cervicali trattando altri distretti corporei senza toccare il collo della persona, se non in fase di valutazione e rivalutazione.
Il vantaggio dell’approccio osteopatico sta nella considerazione del corpo come di un unico sistema complesso nel quale le disfunzioni di un distretto possono manifestarsi altrove. Faccio un esempio, molto semplice ma chiaro: trattare il diaframma per agire sulla cervicale trova spiegazione per esempio nell’innervazione del centro frenico (la parte più centrale del diaframma), che è di provenienza cervicale (3° 4° e 5° vertebra).
In modi simili e anche più complessi, altre parti del corpo e altre alterazioni o riduzioni di movimento che altrove sono silenti, possono dare manifestazione al collo. Il mio compito come osteopata è di trovare la Salute, per la mia formazione trovare la Salute significa ripristinare determinati parametri di movimento ovunque sia necessario, ovunque quell’organismo stia facendo fatica a trovare un miglior adattamento.